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Posted by on Giu 6, 2018 in Rievocazioni, Sport | 0 comments

Antica Canale Monerano: La rinascita del feudo

Antica Canale Monerano: La rinascita del feudo

 

Grande partecipazione di pubblico nelle due giornate dedicate alla Rinascita del Feudo ambientata tra le vie e i ruderi del antico borgo di Manturanum.

La mattina di sabato 19 maggio, l’antico feudo ha aperto le sue porte accogliendo i visitatori, che attraversando la porta d’accesso ai piedi del acquedotto romano hanno imboccato la via salendo agli accampamenti militari. Sulla destra i resti della basilica di San Bonaventura. Alle sue spalle la taberna da cui forni si innalzavano fumi e odori delle cibarie in preparazione.

Dinnanzi la monumentale fontana ottogonale, la strada prende una leggera salita conducendo direttamente al nostro accampamento, sotto le mura del castello Orsini-Altieri. Dinanzi alla tenda e il velario garriva al vento il nostro stendardo, mentre bandiere con i nostri colori delimitavano il campo per le prove del tiro con arco.

Entrando dalla postierla della rocca, si accedeva al borgo diroccato. Dove c’erano case e palazzi, ora, tra le loro rovine, banchi e tende del mercatino medievale: odori di spezie e animali, collane, tessuti, manufatti di ceramica e legno. E ancora bandierine e nastrini, vociare di popolani e nobili dame che scivolano leggiadre tirando dietro di se un codazzo di cavalieri. Dei fuochi accesi con pentoloni e madonne intente a rimestare i loro contenuti.

Anche dagli accampamenti, giù nella piana, vengono accesi bracieri e i fuochi per i pranzi campali. Per noi l’appuntamento è poco prima della nona, dove i capi piazzola esortano gli arcieri a radunarsi per l’imminente gara di arco organizzata dalla Compagnia degli Arcieri Viterbensi.

Un circuito di 9 piazzole da ripetere due volte lungo le vie del borgo, nel fossato e nelle mura. Sul finire del pomeriggio le contrade di Monterano si sono sfidate nella “corsa del bigonzo”: su una portantina è adagiata una botte colma di uva e trasportata di corsa da quattro membri delle contrade.

Al calar della sera i cancelli vengono chiusi e i fuochi dei bivacchi notturni ravvivati. L’atmosfera del borgo passa dal caratteristico al suggestivo e quando anche l’ultima stella è ben visibile nel cielo la magia è compiuta: nella notte fredda coccolati dallo scoppiettio delle braci e il canto dei grilli il borgo Manteranum torna in vita.

La rugiada del mattino intorpidisce i muscoli ma non più di tanto, poche ore e le porte sono di nuovo spalancate. La gente arriva con grande desiderio di vivere una seconda giornata immersa nella storia.

Mentre nel piazzale d’accesso si preparano per la sfida in arme del duellar scenico, il nostro accampamento è preso d’assalto da decine di Robin Hood e intrepide Merida smaniosi di mettersi alla prova con arco e balestra.

Il pranzo a base di pietanze medievale ha allietato i palati dei presenti: zuppa, stufato e gallinaccio battuto con lardo e frutta secca, tanto per citare qualcosa.

Ne il caldo, ne la stanchezza ha fatto desistere gli spettatori che tra un duello di scherma un lancio di frecce ha atteso la giostra, in cui le contrade si sono nuovamente sfidate al galoppo di destrieri in una sorta di ruba bandiera lungo la via principale.

Quando il sole ha cominciato la sua lenta discesa, le premiazioni e ringraziamenti di rito fanno calare anche il sipario sul evento in cui la modernità e i confort sono rimasti fuori le porte del borgo e le emozioni hanno avuto il sopravvento.

Un bilancio sicuramente positivo per la nostra compagnia che ha ricevuto apprezzamenti dagli organizzatori e dal pubblico, ma soprattutto si è divertita a far divertire chi ha avuto la pazienza di aspettare il suo turno e di ascoltare la nostra storia.

Un sentito ringraziamento a tutti e in particolare agli organizzatori dell’evento (Accademia Medioevo) e a Diego Santi.

Alla prossima…

GiB

 

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