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La Storia dei Banderesi

 

Siamo l’associazione di rievocazione storica romana Banderentium, un gruppo composto da miliziani, arcieri, balestrieri, dame e rappresentanti delle arti e mestieri, ispirato alla Felice Società dei Balestrieri e Pavesati (Felix Societas Pavesatorum et Balistrariorum Almae Urbis Romae). Il nostro obiettivo è rievocare gli usi, i costumi e lo spirito rivoluzionario della Roma della seconda metà del XIV secolo.

Roma pativa da secoli grandi violenze e miserie, dilaniata dalle lotte e gli intrighi tra le nobili famiglie cittadine, intente a spartirsi il potere. Nelle strade regnava il caos: omicidi, furti e stupri erano all’ordine del giorno. Anche il Papa, preoccupato dalla situazione instabile, decise di trasferire la propria sede ad Avignone. Così il popolo romano, abbandonato al proprio destino, si rivolse per riportare l’ordine ad un noto personaggio del volgo, il quale venne inviato ad Avignone ad intercedere presso la corte papale.

Ascende così al potere Cola di Rienzo, l’ultimo dei tribuni.  L’obiettivo era quello di creare, anche nella Città Eterna, un Comune dotato di propri ordinamenti e risorse, governato da rappresentanti del popolo per il popolo. La giustizia veniva esercitata con imparzialità, senza riguardi per le antiche casate, ed ai più ricchi erano applicate le imposte maggiori.

Questo nuovo programma di governo entusiasmò il popolo, meno i nobili, che provarono senza successo a riconquistare il potere. Per alcuni anni Roma resse il passo dei tempi che correvano, ma ben presto Cola di Rienzo fu sopraffatto dalle ambizioni personali, che lo condussero infine alla completa rovina e ad una morte ignominiosa.

Ma non tutto fu perduto per Roma: il governo del popolo sopravvisse alla caduta di Cola di Rienzo, ogni rione comandato da un proprio rappresentante eletto periodicamente, ogni rione con una forza armata composta da coloro che potevano permettersi un equipaggiamento, ogni rione fedele al proprio Banderese.

 

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La Felice Società dei Balestrieri e Pavesati, composta da 1500 balestrieri e 1500 pavesati, comandati da un banderese e 2 anteposti per ciascuna colonna, deterrà il potere amministrativo ed esecutivo dal 1358 al 1408. I capi saranno eletti ogni 3 mesi tra i personaggi delle corporazioni dei 13 rioni e la milizia sarà formata interamente da cittadini romani, con l’esclusione delle famiglie nobiliari.

Ancora oggi in molti paesi sono ricordati statuti popolari redatti ispirandosi al governo dei Banderesi e se ne può trovare traccia in numerose feste e manifestazioni culturali legate alla tradizione. La Felix Societas rappresenta un raro esempio di ideali e di giustizia nell’Italia medievale.

Tra i maggiori eventi dell’epoca in cui si distinse Felix Societas Pavesatorum et Balistrariorum vi è la Battaglia di Marino, combattuta il 30 aprile 1379 a seguito dello Scisma di Occidente tra le milizie italiane e quelle francesi e bretoni. Il ruolo dei balestrieri romani fù determinante per la vittoria finale.

 

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